Quando si parla di allattamento al seno si sentono ancora tantissimi luoghi comuni. Non ha potuto allattare mio figlio perché non avevo abbastanza latte. Il latte mi è andato via dopo tre mesi (e dov’è andato, mi chiedo sempre io…). Il bambino non voleva il mio latte. Gli davo la giunta perché il mio latte finiva subito. Eccetera eccetera. La lista potrebbe continuare, ma mi fermo perché diventerei noiosa.
In realtà, una cosa SOLA è vera dell’allattamento al seno: è l’unico modo naturale ed efficace per allattare il proprio cucciolo. Se non fosse così, l’umanità si sarebbe estinta ormai da millenni, visto che per millenni questo è stato l’unico sistema per nutrire un bambino umano. Per questo motivo mi viene sempre da ridere quando sento molte donne accampare giustificazioni o trovare scuse… perché il modo naturale per allattare è questo, punto e basta.
Poi, i tempi e le necessità hanno fatto sì che molte cose cambiassero: le donne devono lavorare, spesso non hanno tempo, molto spesso sono stressate, ancora più spesso si trovano ad affrontare il problema creato dal loro piccolo cucciolo da sole, o quasi. Perché molto difficilmente gli uomini si rendono conto che l’allattamento è un vero e proprio lavoro, che necessita di un gran dispendio energetico e calorico e che, nella maggior parte dei casi, per andare avanti con successo ha bisogno di supporto – morale e fisico – e di molti liquidi.
Prima regola: il bambino si autoregola
Il meccanismo dell’allattamento è fantastico: se all’inizio c’è il colostro – che fornisce il primo nutrimento al neonato ma, ancora meglio, lo pulisce di tutti i materiali presenti nel suo sistema digestivo e propri della vita intrauterina – con l’arrivo della montata lattea, entro tre-quattro giorni dalla nascita, il latte diventa l’unico cibo di nostro figlio, almeno per i successivi 6 mesi. Così dovrebbe essere, così siamo programmati a fare.
E’ il bambino a decidere di quanto latte ha bisogno, e per fare questo aumenterà o diminuirà la frequenza delle poppate: i cosiddetti “periodi di frequenza” servono proprio ad aumentare la nostra produzione, perché il bambino probabilmente attraverserà una fase di crescita e avrà bisogno di più latte, o di averlo più nutriente. L’allattamento a richiesta è perciò necessario, proprio per permettere a nostro figlio di impostare la produzione. Sembra brutto, a dirlo così, ma cosa siamo noi, in fondo, se non degli animali un po’ più evoluti?
Seconda regola: inutile sperare di diradare le poppate
Tuo figlio deve crescere… quindi, come pensi di fare ad allontanare le poppate? E’ ovvio che, crescendo, vorrà mangiare di più. Ed è altrettanto ovvio che, finché avrà raggiunto il massimo dell’efficienza nella poppata, anche lui / lei avrai bisogno di stare attaccata di più, o più spesso. Ricordati: hai messo al mondo un cucciolo, e lo devi nutrire… e ti va bene, pensa a quando allattano gli elefanti!
Scherzo, naturalmente: ma è del tutto vero che, soprattutto all’inizio, non si può pensare di tirarsi indietro. Il compito di allattare è tuo: e pensa ai vantaggi! Pensa che, potendo allattare tu, puoi uscire senza bisogno di portarti dietro latte in polvere, misurini, acqua oligominerale, scalda biberon, sterilizzatore e quant’altro… Tutto quello che serve al tuo bambino sei tu… e naturalmente dei pannolini puliti
Terza regola: Non avere fretta…
Perché prima o poi il tuo cucciolo si stancherà di bere solo latte. Ma il fatto è che la poppata non è solo alimento. E’ anche appagamento, vicinanza, morbidezza e calore. E’ il momento della massima intimità mamma/bambino. Quindi, non cercare di farla terminare troppo presto.
Se lavori, magari controvoglia perché non vorresti lasciare il tuo bambino in mano ad estranei o al nido, la poppata di “riunione” sarà un modo per dirgli: vedi, ci sono ancora, non sono andata via. Per lui / lei, ma anche per te, sarà un riavvicinamento necessario, e che farà sentire meglio tutti e due.
Quarta regola: bevi e riposa
Bevi tantissimo e non perdere l’occasione per riposarti. Il latte è quasi tutta acqua, quindi dovrai reintegrare: acqua, tisane – ottima quella al finocchio che oltretutto stimola la produzione di latte e aiuta anche a controllare le prime coliche del bambino -, succhi di frutta diluiti.
Evita, ovviamente, alcolici e bevande troppo zuccherate… non fanno bene né a te (che comunque devi rimetterti in forma dopo il parto, e forse perdere qualche chilo) né al tuo bambino. E poi riposati, se ne hai l’occasione: allattare è un lavoro a tempo pieno, e come tale andrebbe retribuito… almeno in riposo assicurato!